"Non aprite quella porta"...

"Non aprite quella porta"...

Con questa nuova rubrica, vi voglio raccontare come in una miniserie a episodi le storie di ospiti inattesi, clienti potenziali o semplici passanti che, varcando la soglia della nostra agenzia immobiliare nel quartiere Carmine, ci regalano momenti che spaziano dall'ilarità al grottesco “movimentando” la nostra routine lavorativa. Nella speranza di strapparvi un sorriso, vi auguro una buona lettura!

Sono le 19.22 di una tiepida sera di inizio primavera. La porta dell'agenzia è socchiusa come capita spesso. D'un tratto, un'improvvisa quanto isolata folata di vento apre la porta così come la vedete. Alessio inzia a predicare perché, come al solito ha freddo... borbotta e predica contro l'inverno. Tutto come da cliché insomma. Lentamente però un effluvio invitante inonda tutto l'ambiente. Passa qualche istante, provo a mettere a fuoco per "capire di cosa si tratta". E' quasi ora di cena, lo stomaco inizia ha dare i primi cenni di insofferenza, già da mezz'ora avrei gradito un aperitivo ma per non mangiare schifezze... mi autocensuro ogni velleità! Poi... un'ultima "sniffata nell'aria" e... ho un'epifania! Quel leggero languorino diventa un baratro, la salivazione inizia ad aumentare, l'inspirazione dell'aria quasi un esercizio ginnico quando comprendo la pietanza che soavemente ha "infestato l'atmosfera": carne alla brace! Si amici e amiche, carne alla brace alle 19.22. A duecento metri da noi, il ristorante specializzato in braciate sta aprendo le danze, per la gioia di clienti, astanti e passanti letteralmente conquistati da questa "pubblicità olfattiva". E io sommessamente soffro, in silenzio, perché... e perché stasera a casa mi aspetta una "fetente di piadina".
 
TULLIO TREZZA

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