Affitti brevi vietati dal 2028 a Barcellona: l’effetto in Italia sui prezzi delle case

Barcellona vuole eliminare completamente gli affitti brevi dalla città per far diminuire i prezzi delle case

Nelle scorse ore il sindaco di Barcellona Jaume Collboni ha promesso che la città catalana vieterà gli affitti brevi entro novembre 2028. Nel dettaglio, l'obiettivo è quello di eliminare quegli appartamenti a uso turistico (ossia i B&B): in questo modo, a partire dal 2029, circa 10mila abitazioni tornerebbero sul mercato immobiliare a disposizione dei residenti entro cinque anni. “Non possiamo permettere che la maggior parte dei giovani che vogliono andare via dalla casa famigliare debbano lasciare Barcellona. La situazione non cambierà da un giorno all’altro, questi problemi richiedono tempo. Ma con questo provvedimento segniamo una svolta” ha dichiarato il sindaco, sottolineando come negli ultimi dieci anni, da quando esiste AirBnb, la principale piattaforma web che ha permesso l’esplosione di queste attività, i prezzi degli affitti siano saliti del 70% e quelli degli immobili del 40%.

La situazione in Italia

L’idea di ridimensionare gli affitti brevi per combattere l’aumento dei prezzi delle case è un tema che sta guadagnando attenzione anche in Italia. La realtà di Barcellona è simile a quella di molte città italiane che hanno problemi con il proprio mercato immobiliare. Milano è la più famosa in questo ambito, con prezzi delle case molto alti e un numero altrettanto elevato di appartamenti dedicati agli affitti brevi, soprattutto per i vari eventi internazionali che la città ospita. Sarebbero 20mila in tutto le case per i turisti nel capoluogo lombardo, una cifra definita troppo alta anche dallo stesso sindaco Beppe Sala.

Se questa proposta dovesse essere adottata in Italia, potrebbero verificarsi diversi effetti:

  • Riduzione dell’offerta di affitti brevi: molti proprietari potrebbero decidere di ritirare le loro proprietà dal mercato degli affitti brevi, riducendo così l’offerta di alloggi per i turisti. Questo potrebbe avere un impatto negativo sul turismo, soprattutto nelle città che dipendono fortemente dai visitatori.
  • Incremento dell’offerta di affitti a lungo termine: con meno opportunità di affittare a breve termine, più immobili potrebbero essere disponibili per gli affitti a lungo termine. Questo potrebbe aumentare l’offerta di case in affitto e, di conseguenza, contribuire a stabilizzare o ridurre i prezzi degli affitti a lungo termine.

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