Affitti in calo nel II trimestre 2024, ma canoni annui in aumento

L'Osservatorio Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate evidenzia un calo delle locazioni, ma un incremento dei canoni annui. A Milano i canoni crescono del 9,5%, mentre a Roma si registra una forte flessione del 9,1%.

Nel secondo trimestre del 2024, il mercato delle locazioni registra un calo del 2,7%, secondo i dati dell'Osservatorio Immobiliare (OMI) dell'Agenzia delle Entrate. Nonostante la diminuzione delle locazioni, il canone annuo complessivo cresce del 2,6%, raggiungendo un volume di oltre 1,3 miliardi di euro. Le abitazioni locate nel periodo sono state poco più di 202 mila, con flessioni significative sia nei comuni ad alta tensione abitativa sia in quelli non ad alta tensione, entrambi con una contrazione superiore al 2%.

Affitti a canone libero e concordato

I contratti di lungo periodo per abitazioni intere hanno subito una contrazione del 5,5% rispetto allo stesso trimestre del 2023, con punte di quasi -6% nei comuni ad alta tensione abitativa. Tuttavia, il canone annuo per questo segmento si mantiene stabile, con un lieve incremento dello 0,1%, raggiungendo circa 656 milioni di euro. In aumento anche i contratti transitori, con un rialzo del 6,7% del canone annuo. Per le locazioni a canone concordato, i nuovi contratti scendono dell’1%, ma il canone annuo cresce del 3,4%, per un totale di 385 milioni di euro. Particolarmente positivo l’andamento delle locazioni per studenti, con un forte incremento sia nel numero di contratti che nel canone.

Le differenze tra Roma e Milano

A Roma, il mercato delle locazioni residenziali mostra un calo del 9,1% nel numero di nuovi contratti, con una diminuzione del canone annuo del 2,5%. La contrazione è particolarmente forte per i contratti transitori (-20%) e per quelli a canone concordato (-12%). Al contrario, Milano presenta una crescita significativa sia nel numero di contratti (+2,7%) che nei canoni annui, con un incremento del 9,5%. L’unica nota negativa riguarda i contratti di lungo periodo, che segnano un calo del 5,6%, ma ampiamente compensato dalla crescita degli altri segmenti, in particolare i contratti a canone concordato.

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