Bonus barriere architettoniche 2025: che cos’è e come si accede?

Guida aggiornata alle regole, limiti e modalità di accesso al bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Con il 2025 si chiude, almeno per ora, la possibilità di accedere al Bonus Barriere Architettoniche, un’agevolazione nata per incentivare la rimozione degli ostacoli architettonici negli edifici esistenti. Introdotto dall’art. 119-ter del D.L. 34/2020, il bonus offre una detrazione del 75% delle spese sostenute. Ecco quanto emerso nel numero 7 di febbraio 2025 della rivista L’agente immobiliare di Fiaip.

Come funziona il Bonus?

L’agevolazione è rivolta agli interventi su edifici già esistenti per eliminare barriere architettoniche come scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. I lavori devono rispettare i requisiti previsti dal D.M. 236/1989 e devono essere attestati da tecnici abilitati.

Modalità di detrazione

Sarà possibile detrarre: 

  • Spese 2022-2023: detrazione in 5 quote annuali uguali.
  • Spese 2024-2025: detrazione in 10 quote annuali.

Attenzione: chi possiede solo redditi soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva non può usufruirne.

Chi può accedere al Bonus?

Secondo la circolare n. 17/E/2023, i beneficiari includono:

  • Persone fisiche, inclusi professionisti;
  • Enti pubblici e privati senza attività commerciale;
  • Società semplici, associazioni professionali e imprese (soggetti IRPEF e IRES).

Il soggetto deve possedere o detenere l’immobile con un titolo valido all’avvio dei lavori o al momento della spesa. I locatari e comodatari possono accedere al bonus solo con contratto registrato e consenso del proprietario.

Quali immobili sono agevolabili?

Il bonus riguarda esclusivamente edifici esistenti. Sono esclusi:

  • Immobili in costruzione;
  • Interventi di demolizione e ricostruzione.

Non ci sono limiti per la categoria catastale: tutte le unità immobiliari sono ammesse.

Quali sono i limiti di spesa?

La detrazione del 75% si applica fino a:

  • 50.000 € per edifici unifamiliari e unità indipendenti;
  • 40.000 € per unità in edifici da 2 a 8 appartamenti (per ogni unità);
  • 30.000 € per unità in edifici con oltre 8 appartamenti.

Esempio: un edificio con 15 unità avrà un limite di spesa di 530.000 €.

Cessione del credito e sconto in fattura: le novità

Fino al 31 dicembre 2023, era possibile lo sconto in fattura e la cessione del credito. Dal 2024:

  • Consentiti solo per spese documentate prima del 29 marzo 2024 e con pratiche avviate.
  • Restano validi per interventi condominiali e per persone fisiche con requisiti specifici (es. reddito sotto i 15.000 € o presenza di disabilità).
  • Pagamenti e Documentazione

Le spese devono essere pagate tramite bonifico parlante, indicando:

  • Causale del versamento.
  • Codice fiscale del beneficiario.
  • Partita IVA o codice fiscale del fornitore.

Dal 2025, le persone fisiche con reddito superiore a 75.000 € vedranno limitata la possibilità di detrazione. Il calcolo considera anche il numero di figli a carico. Le spese sostenute prima di quest’anno non subiscono tali limiti.

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