Così, le persone fisiche che sono proprietarie di uffici o negozi e li danno in affitto a professionisti, artigiani e commercianti pagherebbero il 21%, invece della normale aliquota Irpef
Nei decreti attuativi della delega fiscale è presente anche l’estensione della cedolare secca per uffici e negozi con una tassa piatta che prevede, poi, un prelievo ancora più basso nei piccoli centri. La cedolare secca esiste già per i proprietari di abitazioni: non si viene tassati in base al proprio scaglione Irpef, ma con una percentuale fissa del 21% (o del 19% se il contratto è a canone concordato).
Cosa cambia
L’ipotesi adesso sarebbe di allargarla anche agli immobili commerciali. Così, le persone fisiche che sono proprietarie di uffici o negozi e li danno in affitto a professionisti, artigiani e commercianti pagherebbero il 21%, invece della normale aliquota Irpef (che può arrivare al 43%). L’aliquota, poi, potrebbe scendere al 15% se la proprietà data in locazione si trova in un piccolo centro abitato con meno di 5.000 abitanti. Il dubbio rimane sulle coperture e sulla convenienza della misura, dato che lo Stato incasserebbe una fetta molto minore se la flat tax entrasse davvero in vigore.
I soggetti interessati
Ad essere interessati dalla misura sarebbero circa 1,3 milioni di persone fisiche, anche perché non rientrano solo i negozi, ma anche gli uffici (categoria A/10), i laboratori (C/3) e altri fabbricati del gruppo D, come ad esempio gli alberghi (D/2).