Un'assicurazione obbligatoria pensata per tutelare le aziende italiane contro eventi naturali estremi: tutto quello che c'è da sapere su obblighi, vantaggi e scadenze.
La polizza catastrofale destinata alle imprese è un tema sempre più centrale nel panorama immobiliare e imprenditoriale italiano. Ma di cosa si tratta esattamente? Quali sono i termini di scadenza e cosa comporta per le aziende?
Cos'è la Polizza catastrofale per le imprese?
Si tratta di un'assicurazione obbligatoria introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023) per coprire i danni subiti dalle imprese a seguito di eventi catastrofali, come terremoti, alluvioni, frane e altre calamità naturali. L'obiettivo è quello di garantire alle aziende un supporto economico immediato per riprendersi da eventuali disastri, riducendo al contempo l'onere dello Stato nell'intervenire con aiuti straordinari. La copertura riguarda tutti gli immobili a uso produttivo, commerciale o industriale. Le imprese dovranno stipulare contratti assicurativi specifici con compagnie private, nel rispetto di determinati criteri minimi stabiliti dal governo.
Quando scade?
Attualmente, la scadenza per l'adesione è fissata al 31 marzo 2025. Recentemente, si è discusso di una possibile proroga di sette mesi, fino al 31 ottobre 2025, ma tale proposta è stata dichiarata inammissibile in commissione Attività produttive alla Camera. Pertanto, ad oggi, le imprese devono adempiere all'obbligo entro fine marzo 2025. La mancata stipula della polizza potrebbe comportare l'esclusione da eventuali misure di sostegno pubblico o fondi straordinari in caso di danni da eventi catastrofali.
Cosa comporta per le imprese?
Con la scadenza imminente, è fondamentale per le imprese verificare la propria posizione assicurativa e procedere con la stipula della polizza entro il termine attuale del 31 marzo 2025, al fine di evitare possibili conseguenze negative, come la perdita dell'accesso a sovvenzioni, agevolazioni o altri sostegni finanziari pubblici. Investire in una polizza adeguata può fare la differenza tra la continuità dell’attività e il rischio di chiusura dopo un evento disastroso.