Lavori di ristrutturazione e aggiornamento catastale: come cambia la rendita della tua casa
La rendita catastale è il valore attribuito a un immobile dal Catasto e rappresenta la base imponibile per il calcolo di diverse imposte, come l'IMU e le tasse sulle successioni e donazioni. Viene determinata in base a parametri stabiliti dall'Agenzia delle Entrate, che tengono conto della categoria catastale e della zona censuaria in cui l'immobile si trova. Sebbene la maggior parte delle abitazioni principali sia esente dal pagamento dell'IMU, la rendita catastale resta un elemento cruciale quando si effettuano lavori di ristrutturazione. Infatti, interventi che modificano la struttura o la destinazione d'uso di un immobile possono comportare un aggiornamento della rendita, con possibili conseguenze fiscali.
Fattori che incidono sull'aumento della rendita catastale
L'aumento della rendita catastale può derivare da diversi fattori, tra cui:
L'impatto dei lavori di ristrutturazione sulla rendita catastale
Molti proprietari di casa trascurano l'aggiornamento catastale dopo una ristrutturazione, ma questo aspetto non andrebbe ignorato. Per esempio, un intervento di manutenzione ordinaria su un bilocale in categoria A/3 in provincia di Alessandria potrebbe aumentare la rendita catastale del 18%, passando da 392,51 a 464,81 euro. Un caso ancora più significativo si verifica quando si ristruttura una vecchia casa di campagna in provincia di Brindisi, accatastata come A/4, trasformandola in un'abitazione bifamiliare con un nuovo box auto: la rendita potrebbe raddoppiare. A partire dal 2024, l'Agenzia delle Entrate sta inviando lettere di compliance ai contribuenti che hanno usufruito di incentivi edilizi, come il superbonus, senza aggiornare la rendita catastale. Il Fisco sta confrontando i dati catastali con quelli relativi alle cessioni di credito d’imposta, per verificare eventuali discrepanze. Secondo la rivista L’Agente Immobiliare di FIAIP, la maggiore attenzione del Fisco a questi aggiornamenti potrebbe influenzare le scelte dei proprietari per il 2025, in particolare per chi intende usufruire del bonus del 36% sugli immobili diversi dalla prima casa. Un'attenta pianificazione della riqualificazione edilizia diventa quindi essenziale, soprattutto per chi possiede immobili a reddito soggetti all'IMU.