La riforma del catasto che si attende da anni è già scritta e attende solo l’approvazione delle Camere. Ammesso che non subisca rallentamenti potrebbe entrare in vigore a partire da gennaio 2024
La riforma del catasto dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2024. Si tratta di un intervento legislativo ancora in via di approvazione che ha come obiettivo primario la revisione della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale degli immobili.
Cosa prevede la riforma del catasto
Le forze di governo puntano alla promozione di strumenti più evoluti per l’individuazione e il controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati. Una misura che interesserebbe quasi 30 milioni di italiani. La riforma prevede un nuovo sistema di “mappatura” degli immobili esistenti da attuarsi entro il 2026 con la revisione e l’adeguamento delle rendite catastali. Da questa operazione si potrà ottenere una fotografia più dettagliata dello stato del patrimonio immobiliare italiano, dando la caccia agli immobili “fantasma” e a quelli accatastati in maniera irregolare.
Adeguamento delle rendite catastali
Nel lungo periodo si vorrebbe raggiungere un adeguamento delle rendite catastali, periodico e calibrato ai valori di mercato, e una maggiore equità nella tassazione degli immobili. A incidere sulla valutazione degli immobili ci saranno indicatori come la posizione geografica, le dimensioni, la manutenzione dell’immobile e le sue caratteristiche specifiche. In questo modo la valutazione immobiliare sarà non solo più trasparente ma anche più equa permettendo ai cittadini di comprendere come il valore delle loro proprietà viene determinato. L’aggiornamento dei dati catastali più frequente, inoltre, permetterà a ridurre l’abusivismo e renderà più difficile stimare di meno gli immobili per pagare meno tasse.